Antonino Girone - MioDottore.it
Il “metabolismo veloce” non esiste!

E’ vero che si dimagrisce quando il “metabolismo è veloce”? Questo è quello che dicono tutti. Ma cosa significa effettivamente questa frase? Ha un senso biochimico?

Siccome mi piace essere diretto, do subito la risposta: NO

Vediamo perché. Velocità è un termine che indica un aumento degli scambi chimici, un aumento della velocità delle reazioni che avvengono all’ interno delle cellule, un aumento degli scambi tra le cellule del corpo e l’ ambiente esterno (per esempio il flusso sanguigno). Purtroppo così non è, le reazioni biochimiche di uno magro hanno la stessa velocità di uno grasso. Quindi togliamoci dalla testa che per dimagrire bisogna accelerare il metabolismo. Non fatevi ingannare dai ciarlatani di Facebook e del web, il metabolismo non si accelera. Punto. Ma allora perché alcuni soggetti si mantengono magri ed altri, pur limitandosi, tendono ad ingrassare?

Quando dimagriamo?

La risposta a questa domanda potrebbe, per qualcuno, essere scontata: noi dimagriamo quando non mangiamo!
Con questo non voglio invitare nessuno a pensare di migliorare il proprio stato di salute digiunando.
Ora mi spiego.
Un soggetto in buono stato metabolico, a digiuno, a riposo o a fronte di una attività fisica leggera, “brucia” (il termine corretto è “ossida”) i grassi: i suoi muscoli utilizzano come fonte energetica i grassi.
I grassi che utilizza derivano dai depositi corporei oppure dagli alimenti.
Quando dormiamo per esempio digiuniamo ed allora dimagriamo.

Per contro dopo un pasto ricco di carboidrati oppure quando facciamo una attività fisica intensa i nostri muscoli ossidano questi ultimi.

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Questa capacità di cambiare combustibile a seconda della disponibilità e necessità prende il nome di flessibilità metabolica.
La flessibilità metabolica è la chiave per mantenersi magri.
Purtroppo non sempre è così, molta gente perde questa capacità e diventa metabolicamente inflessibile.
Ciò significa che in qualsiasi stato essa si trova, digiuno o dopo un pasto, i suoi muscoli usano le due fonti energetiche contemporaneamente (in proporzione diversa però). La causa di ciò è probabilmente genetica ed epigenetica (sedentarietà, diete sbagliate, scarsa massa magra, alterazione del segnale insulinico).
Sulla genetica purtroppo non possiamo agire, ma sull’ epigenetica (vedi tutti i fattori ambientali che alterano il dna e la sua espressione) si. Gli effetti della inflessibilità metabolica sono diversi: difficoltà a dimagrire per la scarsa capacità metabolica di gestire i grassi, tendenza ad ingrassare, insulino resistenza ed iperglicemia.
E’ importante notare che è la scarsa capacità di base ad ossidare i grassi dovuta allo stato delle cellule (e non a fattori ormonali) ad innescare tutto questo processo. Se due soggetti hanno lo stesso livello di attività fisica e lo stesso introito calorico ma uno dei due ingrassa e  l’ altro no, la causa è da ricercare a livello cellulare.

Una buona flessibilità metabolica normalmente corrisponde, a livello cellulare, alla presenza di numerosi, densi, perfettamente funzionanti mitocondri. Questi sono gli organuli cellulari deputati alla produzione di energia. Nei soggetti magri e metabolicamente flessibili gran parte dell’ energia introdotta con gli alimenti viene dissipata sotto forma di calore proprio grazie ad alcune proteine mitocondriali. Ciò accade in misura nettamente minore nei soggetti tendenti all’ ingrassamento.

Per questo motivo , paradossalmente, in fisiologia i soggetti che hanno una buona flessibilità metabolica si considerano metabolicamente “inefficienti” mentre gli altri, i tendenti all’ ingrassamento, vengono detti “efficienti”! Questo perché i primi sprecano energia mentre i secondi la conservano (in grasso).

Ma allora cosa si può fare? Non disperate perché, predisposizioni genetiche a parte, si può molto con l’ allenamento e la nutrizione

Le azioni per migliorare la flessibilità metabolica sono diverse, spesso in antitesi tra di loro perché ognuno risponde in modo diverso.
Si parte dalla fisiologia ma alla fine bisogna fare sempre i conti con l’ individualità. In questo contesto l’ attività fisica è importante, anche qui le azioni potrebbero essere opposte e portare comunque a dei risultati. Nulla toglie che possano essere messe in atto più strategie nutrizionali e di training in sequenza per migliorare sia il metabolismo lipidico che glucidico.

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